I MOSAICISCJ

I MOSAICISCJ

Dall'incontro dei tre interpreti del Teatro Incerto, Fabiano Fantini, Elvio Scruzzi e Claudio Moretti con Claudio de Maglio nasce uno spettacolo che incuriosisce il pubblico e lo invoglia a riscoprire il patrimonio immenso della Storia di Aquileia e delle origini del Cristianesimo.

anno

2003

testo

Claudio Moretti

interpreti

Giovanni Boni / Claudio de Maglio,

Fabiano Fantini, Claudio Moretti, Elvio Scruzzi

produzione

CSS Teatro stabile di innovazione del FVG / Teatro Incerto

con il sostegno della Civica Accademia D’Arte Drammatica Nico Pepe

 

Il radiodramma di I Mosaiciscjè stato trasmesso da Radio Rai e la ripresa video dello spettacolo è andata in onda su Telefriuli.

 

 

I Mosaiciscj è uno spettacolo che nasce dall'incontro e dal lavoro drammaturgico dei tre interpreti del Teatro Incerto, Fabiano Fantini, Elvio Scruzzi e Claudio Moretti con Claudio de Maglio, si delineano così i termini di una interessante sfida: portare in Teatro, rendendole immediate, teorie e ipotesi altrimenti destinate alle sedi accademiche.

Alla base di questa scommessa ci sono dunque gli studi di Don Gilberto Pressacco e soprattutto le scoperte e le interpretazioni che Renato Jacumin offre dei mosaici delle aule nord e sud della Basilica di Aquileia. E' chiaro che,  partendo dalle citate teorie, il gioco teatrale prende una direzione autonoma nell'intento di incuriosire il pubblico ed invogliarlo a riscoprire il patrimonio immenso e ricco della Storia di Aquileia e delle origini del Cristianesimo, legate ai temi della salvezza universale e dunque di un Credo aperto e dialogante con le diversità.

Tra le altre invenzioni di questo lavoro c'è quella del linguaggio; poiché la storia altro non è che il racconto della presa di coscienza di un povero artigiano mosaicista, questi deve essere messo nelle condizioni di  comprendere il proprio lavoro e di conseguenza ciò che vi sta dietro. Come a dire che le complessità teologiche ed i pensieri più raffinati finalmente discendono e si fanno capire dalla gente, che finalmente si riappropria della storia, affacciandosi sull’immensa ricchezza teorica e artistica che sono i mosaici di Aquileia. La storia è semplice ed accattivante e narra le vicende di un mosaicista, Macor,  che viene ingaggiato da un vescovo per realizzare il mosaico per il pavimento della Basilica di Aquileia, ma deve farlo in una sola notte. Ecco che per Macor, questa notte si trasforma e si dilata. Incontrerà nel suo lavoro due “aiutanti”, non propriamente terreni, di cui uno  cercherà di spingerlo alla conoscenza del significato profondo nascosto fra le figure del mosaico, mentre l’altro userà tutte le sue armi per distoglierlo dal lavoro  e tenerlo nell’ignoranza: Il tempo della notte di Aquileia, è inteso come percorso di circa tre secoli; dagli anni mitici della costruzione del mosaico (inizi del IV secolo), momento di splendore per la città e di grande apertura verso tutte le genti e diversità, all’insorgere dei primi richiami, i sospetti di eresia, i processi, le invasioni fino ai difficili rapporti con la Grande Chiesa di Roma che imponeva un’ortodossia rispetto alla quale Aquileia si trovò in una posizione di aperto contrasto.