Un arbitro di calcio, un’ora prima del fischio d’inizio della sua ultima partita, dà libero sfogo ai suoi pensieri. Claudio Moretti si misura con un monologo scritto per lui da Fabiano Fantini, l’amico e compagno di scena di sempre e con cui, assieme a Elvio Scruzzi, forma il trio del Teatro Incerto.
anno
2008
testo
Fabiano Fantini
regia
Fabiano Fantini
interpreti
Claudio Moretti
e...
suono Stefano Revelant
tecniche Luigina Tusini
foto di scena Luca d’Agostino
produzione
CSS Teatro stabile di innovazione del FVG / Teatro Incerto
Un arbitro di calcio, un’ora prima del fischio d’inizio della sua ultima partita. L’ultimo giorno di una carriera fatta di pochi successi e tante sconfitte, ma sempre vissuta con senso di giustizia. Chiuso in uno spogliatoio che assomiglia più a una cella, a un bunker con poca luce e senz’acqua calda, l’uomo dà libero sfogo ai suoi pensieri. A ruota libera, fra un’esplosione di rabbia e momenti di dolcezza, parla della sua famiglia, degli amici e colleghi, di un mondo che si sta trasformando in funzione del mercato e delle televisioni.
Claudio Moretti si misura con un monologo scritto per lui da Fabiano Fantini, l’amico e compagno di scena di sempre e con cui, assieme a Elvio Scruzzi, forma il trio del Teatro Incerto. Bessôl è uno spettacolo dove il calcio diventa pretesto per riflettere su un mondo che sembra aver perso le sue coordinate, la storia di un Don Chisciotte sconfitto da un sistema che lo ingloba e lo stritola, di un uomo che cerca disperatamente il suo centro. Come nei personaggi tragi-comici di Four o di Maratona di New York questo arbitro è un uomo qualunque alla ricerca di un atto eroico che possa riscattare la sua esistenza. E l’unico modo per farlo, in questo caso, è arbitrare alla grande l’ultima partita, “entrare nello stadio come un torero nell’arena”.